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12 dicembre 2022: incontro a Forlì organizzato dalla Prefettura, in occasione della Giornata dedicata agli scomparsi

La ricorrenza, istituita il 12 dicembre del 2019 dal Commissario Straordinario del Governo per le persone scomparse, richiama ogni anno l’attenzione sulla problematica e sugli strumenti a disposizione in caso di scomparsa di una persona, per garantire maggiore tempestività nelle ricerche e un consapevole coinvolgimento dei cittadini.
Il 12 dicembre 2022 la Prefettura di Forlì-Cesena ha convocato ad un incontro in videoconferenza le principali Istituzioni ed associazioni (tra cui PxP E.R.) impegnate nelle attività d’intervento, sicurezza, sanità, che ruotano attorno al fenomeno. Importante è stata la partecipazione di giornalisti delle testate locali, che sono stati impressionati dall’esposizione dei dati statistici degli ultimi anni riguardo al fenomeno, relativi sia ad italiani che stranieri, in condizione di rintracciati o di dispersi.
L’intervento svolto dai familiari dell’associazione Penelope, sempre toccante nella crudezza delle esperienze sperimentate,
ha evidenziato da una parte la persistenza da parte delle persone di una certa resistenza psicologica a denunciare, anziché fidarsi ed affidarsi alle Istituzioni. Dall’altra parte ha rilevato altresì una ritrosia da parte delle Istituzioni a considerare tempestivamente la segnalazione da parte dei familiari, nell’affrontare un nuovo caso, tendendo invece a considerare l’evento come un allontanamento volontario da parte dello scomparso.
La Prefettura di Forlì ha sottolineato un aspetto sociale: il venir meno di un senso di comunità e di controllo della collettività. Il sistema non può supplire quest’assenza, che invece è fondamentale.

In conclusione all’incontro, le riflessioni delle signore Golinelli e Pedri, familiari dell’associazione Penelope, sull’utilità della nuova legge sul DNA, che prevede un archivio già schedato degli scomparsi, per il riconoscimento dei cadaveri.
Sulla base del loro vissuto, hanno auspicato che si possa trovare un modo per sensibilizzare le famiglie che non vivono il dramma di avere un familiare scomparso, per farle diventare culturalmente pronte ad agire efficacemente in situazioni simili in rete: bisogna ricreare la collaborazione tra chi è nella condizione di soffrire e chi è nella condizione di offrire sostegno. Il dolore dev’essere condiviso, non deve creare una distanza a causa di difese psicologiche, perché le due facce della medaglia possono presentarsi a chiunque, nelle varie condizioni della vita, e quindi i ruoli non sono fissi bensì interscambiabili.

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