L’Associazione Psicologi per i Popoli Emilia Romagna, ha partecipato,il 14 settembre 2018, in collaborazione con il Comando dei VVF di Bologna e sotto la guida del Comandante Gianfranco Tripi, alla sesta esercitazione “full scale” dell’Aeroporto Marconi, ossia alla simulazione di un incidente aereo presso l’aeroporto di Bologna. Uno degli obiettivi principali dell’esercitazione è stato quello dell’individuazione di nuove prassi operative per la gestione delle vittime e l’eventuale comunicazione della BAD NEWS ai familiari dei soggetti coinvolti. Questione che, data l’oggettiva complessità, risulta presente in molti contesti emergenziali. La simulazione ha acquisito per questo motivo particolare valore. Grande professionalità è stata riscontrata nelle varie operazioni di spegnimento e soccorso alle vittime da parte dei VVF. Le colleghe, inoltre, hanno ricevuto il riconoscimento del loro lavoro di supporto ai soccorritori, oltre che dagli stessi VVF anche da parte delle Forze di Polizia.
Si è trattato di un’esercitazione “a tutto campo”, con simulazione di incidente aereo. Obiettivo generale quello di verificare l’efficacia del Piano di Emergenza Aeroportuale e testare la tempestività di intervento e la capacità di coordinamento dei diversi soggetti coinvolti nelle operazioni di soccorso.
Come si legge nel comunicato stampa dei VVF: “AdB, Enac, Enav, Vigili del Fuoco, 118, PSSA – Croce Rossa Italiana, Polizia, Guardia di Finanza, Reparto Volo dei Vigili del Fuoco, Servizi Cimiteriali del Comune di Bologna, l’handler GH Bologna e la compagnia aerea Emirates hanno dato vita ad una simulazione che ha coinvolto circa duecento persone. Punto di forza dell’attività è infatti la partecipazione di tutti i protagonisti dell’emergenza presenti sul territorio.”
Hanno partecipato anche i Truccatori e Simulatori della Croce Rossa Italiana che, utilizzando tecniche di derivazione cinematografica, hanno reso ancora più realistica l’esercitazione permettendo ai soccorritori di affrontare tutte le problematiche legate al trattamento di traumatizzati con ferite e reazioni emotive comuni in questo tipo di incidentI. Ogni due anni viene effettuata un’esercitazione a tutto campo ed altre parziali per settori, perché tutti i soggetti coinvolti nei soccorsi operino al meglio in caso di reale emergenza.