15/06/2019. Ritornare per ricostruire “un senso”.

C’eravamo dopo il terremoto de L’Aquila e dopo quello di Amatrice per “dovere ma anche per sentimento“ come ebbe a dire l’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Ritornare nelle terre terremotate, che abbiamo visto crollate e devastate dai calcinacci, dalla polvere e dalle masserizie, significa dare un ulteriore senso ai nostro lavoro di soccorritori, proprio in quei luoghi dove un senso ancora oggi non c’è e ricostruire “dentro di noi” l’immagine di un paese, una città una terra, che abbiamo visto in ginocchio

Come psicologi sappiamo quanto sia importante concedersi un tempo di elaborazione e ricostruzione, ma sappiamo anche che le emozioni devono trovare uno spazio sicuro, un luogo per la ricostruzione di una nuova identità, per poter essere integrate nella nostra storia di vita.

Ripercorrere in silenzio quei luoghi, con la forza del gruppo e la passione del voler fare, osservare secondo un nuovo ordine quella terra, sarà importante per dare un senso al nostro esserci sempre ed  in prima linea e ad un “ mondo”, ancora oggi, sommerso dalle macerie, dal dolore, dal non ritorno, dalla non normalità, dal sacrifico quotidiano di quella gente e  dalla loro lotta per la sopravvivenza e per la speranza.

I tempi della ricostruzione saranno lunghi ma noi inizieremo una “ricostruzione dei ricordi e delle speranze”

Raffaela Paladini

Presidente Psicologi per i Popoli Emilia Romagna

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