Sono due anni che mi reco in Palestina (2004-2005) per lavorare ad Hebron con le giovani, le adulte e le future formatrici da selezionare per avviare una attività psicomotoria per tutto l’anno.
La ONG per cui ho lavorato è PEACE-GAMES, il titolo del progetto è Riyadah (intervento socio – educativo) rivolto a bambini, giovani e donne, per promuovere sport e cultura di pace.
A questo proposito ho fatto alcune interviste che potrebbero servire all’argomento che voglio trattare.
Intervista a Basma giocatrice nella nazionale di pallavolo:

D: come vivono le donne palestinesi?R: ci sono diversità dalla città di Hebron alle altre città. Ad Hebron esiste una grossa difficoltà per quanto riguarda lo sport, per indossare vestiti sportivi per la strada, non esiste un luogo per insegnare e praticare sport. Io cerco di insegnare e cerco insegnanti per fare sport. Alla donna palestinese non interessa praticare sport. Io sono sposata, ho un figlio di due anni e mi sono separata.

D: è un problema?

R: sto meglio così.

D: come vivono il loro corpo le donne palestinesi?

R: non sono interessate a sentire e vivere il loro corpo. La donna si sposa da piccola e comincia a fare figli.

D: quante si sposano per amore?

R: l’uno o due per cento.